RKD, azienda spagnola che produce dal 1981 sistemi di irrigazione pivot e rainger, con i suoi modelli di macchine sta sfatando il mito che possano essere impiegati solo per grandi superfici.
Particolari brevetti, introdotti da RKD alle strutture tradizionali, li rendono idonei per le superfici dai 4 ettari in su per campi dalle forme meno regolari e con presenza di ostacoli.
In questo articolo proponiamo un focus su uno dei loro modelli, l’EXTENDER RKD ovvero un sistema circolare con due centri di rotazione che unisce due pivot in uno come si vede dalla foto in basso.

Il primo centro di rotazione è la classica torre centrale, mentre il secondo è collocato su un particolare giunto di connessione tra una campata e l’altra.
Questa soluzione tecnica permette il massimo adattamento a superfici che presentano ostacoli al loro interno, abbattendo i costi di investimenti e mantenendo elevato il livello di automazione dell’irrigazione come si vede dall’animazione.
I PIVOT, CON RKD SONO SOLUZIONI PER TUTTE LE SUPERFICI
I Pivot sono sistemi di irrigazione sempre più impiegati nelle aziende agricole per il loro elevato grado di automazione, il giusto rapporto di investimento ad ettaro, i bassi consumi energetici e i limitati sprechi d’acqua (alta efficienza irrigua).
Ideati per contesti territoriali con ampie distese da irrigare come quelli americani, hanno trovato applicazione verso la fine degli anni ’80 anche in Europa e quindi in Italia in appezzamenti di medio/grandi dimensioni.

L’immagine sopra mostra un’enorme distesa di terreno completamente irrigata con sistemi Pivot che ricoprono ognuno una superficie di circa 90 ettari.
In Europa non vi sono estensioni che permettano un simile impiego dei sistemi pivot affiancati uno all’altro, ed in particolare in Italia, seppur siano presenti aziende agricole con superfici estese, la dimensione media dei campi è di estensioni medio/piccole e dalle forme non regolari, non completamente libere da ostacoli.
Il basso impiego di energia, manodopera e risorsa idrica sono vantaggi di queste macchine per l’irrigazione che giustificano tuttavia il loro acquisto e per questo il mercato è tutt’oggi molto attivo.
IRRIGAZIONE VENETA ED RKD
Già dalla fine degli anni ’90 anche noi abbiamo intravisto in questi impianti un’ottima soluzione per l’irrigazione e dal 2006 siamo importatori per l’Italia del marchio RKD.
La sua scelta come fornitore per questo tipo di impianti di irrigazione ci ha permesso di offrire soluzioni perfettamente adattabili alle esigenze dell’azienda agricola e alle condizioni ambientali.
Nella sezione del nostro sito dedicata a questo tipo di sistemi irrigui si possono trovare tutte le informazioni e scaricare le brochure dedicate specifiche dei diversi modelli.
Allo scopo di far comprendere al meglio il carattere di flessibilità e adattabilità delle soluzioni RKD, mostriamo in dettaglio un caso dove abbiamo applicato il modello Extender RKD .
IL PROGETTO
Questa particolare applicazione è stata adottata presso l’azienda Piva Lorenzo a Terzo di Aquileia in provincia di Udine con la progettazione e supervisione del nostro tecnico commerciale Stefano Perissin.

L’appezzamento che ospita l’impianto di irrigazione ha una dimensione di circa 30 ettari.
La sua forma è rettangolare e può ospitare un pivot con punto di rotazione al centro dell’appezzamento formato da 4 campate ed uno sbraccio finale per una lunghezza complessiva di 290 mt.
LA SFIDA
Come accade spesso nella realtà del territorio agrario italiano, questo appezzamento non è completamente libero da ostacoli e vi sono infatti edifici che si sviluppano dal lato inferiore fino a quasi il centro dell’appezzamento.

Il percorso circolare a 360° del pivot è quindi precluso, e per completare l’irrigazione dell’intera area sarebbe necessario impiegare un ulteriore pivot o un impianto a pioggia piuttosto che un rotolone.
Ed è proprio qui che entra in gioco il modello Extender RKD che abbiamo progettato di applicare in questo appezzamento.
UNA SOLUZIONE CHE DA GRANDE FLESSIBILITA’ DI APPLICAZIONE
La caratteristica tecnica di questo modello è rappresentata da un particolare brevetto RKD che trasforma il giunto sulla torre intermedia tra la prima e la seconda campata in un secondo fulcro di rotazione della struttura.
Il doppio fulcro di rotazione permette di avere due pivot in uno: il primo costituito da 4 campate ed uno sbraccio e gettone finale che ruota di circa 270° (come rappresentato dall’area in azzurro dell’immagine in basso), il secondo di tre campate con sbraccio e gettone finale che ruota di circa 90° (come rappresentato dall’area in giallo dell’immagine in basso).
GLI OSTACOLI IN CAMPO, SEMPRE MENO UN PROBLEMA
In questo modo l’impianto è quindi in grado di aggirare l’ostacolo rappresentato dagli edifici e proseguire il percorso irrigando la quasi totalità dell’area coltivata.

Di seguito vediamo un’immagine dall’alto dove è evidente dalle tracce lasciate dalle ruote come il percorso della macchina vada a coprire in modo quasi totale la superficie dell’appezzamento.

Dall’immagine si vede anche il pivot dall’alto con le ultime tre campate allineate e la prima ruotata che congiunge il centro di rotazione, posto sulla torre centrale, ed il secondo fulcro sulla prima torre intermedia.
Vediamo la struttura anche con un video girato con un drone.
Clicca qui per scaricare la brochure del modello Extender.
UNA DOSE D’ACQUA UNIFORME SU TUTTA L’AREA IRRIGATA
L’adattamento del pivot Extender non riguarda solo le parti meccaniche, ma coinvolge anche il sistema di aspersione.
Un gruppo di idrovalvole gestito automaticamente dal quadro comando del pivot, chiude gli ugelli della prima campata quando questa rimane ferma durante la rotazione attorno al secondo fulcro delle tre campate rimanenti.
Gli ugelli impiegati sono di tipo statico dell’azienda Komet. Questi garantiscono una perdita minima d’acqua per l’effetto del vento ed essendo a corta gittata permettono di impiegare basse pressioni di esercizio.

Per le rimanti zone non irrigate dal passaggio del pivot, l’azienda ha scelto di completare con un sistema di irrigazione a pioggia.
L’intero sistema è alimentato idraulicamente con un gruppo motopompa insonorizzato posizionato nell’area sud dell’appezzamento, e l’energia elettrica per la movimentazione della pivot è fornita dalla rete elettrica posta nelle vicinanze degli edifici.
Evitiamo in questa sede di dare delle indicazioni di prezzo per l’acquisto del sistema descritto poiché sarebbe forviante visto che la soluzione proposta rappresenta una customizzazione considerando la tipologia di geometria del campo e l’impiego dell’impianto a pioggia di completamento.