Per lasciare il campo libero da ostacoli Irrigazione Veneta ha ideato AGRIPOP, un idrante telescopico per impianti di irrigazione a pioggia, che a fine irrigazione si abbassa per non intralciare le lavorazioni. Leggi e scopri le caratteristiche dell’idrante Agripop
L’impianto di irrigazione a pioggia che scompare
Gli impianti di irrigazione a pioggia in agricoltura sono ancora molto utilizzati soprattutto nelle versioni fisse dotate dei più moderni dispositivi che ne automatizzano l’utilizzo.

Tuttavia, in considerazione della loro struttura e al fine di ridurre la presenza in campo di ostacoli alle lavorazioni dei terreni, Irrigazione Veneta propone una variante dell’impianto di irrigazione a pioggia fisso denominato a scomparsa.
In affetti, attraverso un particolare tipo di idrante denominato Agripop, durante la stagione in cui non si utilizza l’irrigazione, dell’impianto non vi è traccia alcuna né di tubazioni né di irrigatori e per questo le lavorazioni posso avvenire senza alcun intralcio.
Agripop, l’idrante telescopico
Tutto questo è reso possibile grazie ad Agripop un idrante tutto speciale ideato da Irrigazione Veneta agli inizi degli anni ’90.

L’idrante telescopico Agripop viene inserito lungo le linee interrate di alimentazione degli impianti fissi di irrigazione a pioggia costituiti normalmente da tubazioni in pvc, per alimentare gli irrigatori in superficie.
Mostriamo qui di seguito un’animazione dalla quale si può vedere come funziona l’idrante all’interno dell’appezzamento.
Un ulteriore video ci mostra come appare l’idrante quando fuoriesce dal terreno
Agripop – Una sua applicazione
Vediamo in dettaglio un esempio di impianto di irrigazione a pioggia a scomparsa in un’azienda sita in provincia di Cuneo ed in particolare l’azienda agricola Del Soglio di Fossano.

L’azienda ha deciso di investire in un impianto di irrigazione a pioggia fisso su un appezzamento coltivato a mais di circa 16 ettari identificato nell’immagine sottostante con colore blu.

Il progetto
Dalla progettazione eseguita dall’ing. Marco Bazzo dell’ufficio tecnico di Irrigazione Veneta per irrigare l’intera zona è necessaria una rete di irrigatori con un sesto a triangolo di 48mt x 50mt collegati al sistema di pompaggio con tubazioni in pvc come mostrato nell’immagine di seguito riportata estrapolata dal progetto esecutivo:

L’acqua a diposizione per l’irrigazione viene da un pozzo dove è inserita una pompa sommersa che eroga circa 1500 litri al minuto.
Gli irrigatori
L’irrigatore scelto per questo impianto è il P4N a turbina di media portata con un boccaglio del 18 per una gittata di circa 34 mt per un consumo cadauno di circa 500 litri al minuto.
Per coprire l’intera area sono serviti circa 85 irrigatori che, per rispettare la portata erogata dalla pompa, possono funzionare tre alla volta.
Un impianto completamente automatico
Il funzionamento di tre irrigatori alla volta è reso possibile da un sistema di automazione costituito da 28 idrovalvole di settore in campo i cui comandi sono raggruppati, per comodità in un unico punto dell’appezzamento all’interno di un alloggiamento in cls e collegati a dei programmatori con i quali il tecnico dell’azienda imposta i turni irrigui.

L’impianto durante la stagione irrigua si presenta come nella foto di seguito riportata, con gli irrigatori posti nella sommità dell’asta porta irrigatore a circa 3 mt di altezza dal terreno, alcuni di questi sono dotati di barriera protettiva per non bagnare strade o proprietà altrui.

L’impianto che scompare e riappare
Vediamo più in dettaglio com’è la dinamica di utilizzo dell’impianto a pioggia dotato di idranti Agripop a scomparsa.
Considerando un appezzamento coltivato a mais, durante il periodo in cui avvengono le lavorazioni di tubazioni e irrigatori sopra le aste non vi è traccia in superficie ed in particolare i primi 50cm di terreno sono liberi da ogni ingombro.
Infatti le tubazioni in pvc sono collocate al di sotto dei 100 cm di profondita mentre gli idranti Agipop, in posizione chiusa sono di almeno 50 cm al di sotto della superficie del terreno.

Dopo la semina gli idranti vengono fatti estendere per farli risalire in superficie per consentire l’applicazione delle aste porta irrigatori.
Il sollevamento dell’idrante avviene con la messa in pressione dell’impianto che lo fa fuoriuscire dal terreno.
Si fa strada nel terreno attraverso l’acqua stessa che fuoriesce attraverso alcuni fori presenti sul tappo che ne chiude l’estremità superiore.

Una volta fuoriuscito a livello del terreno, è necessario che un addetto tolga il tappo, ruoti lo stelo dell’idrante per bloccarlo ed inserisca l’asta con l’irrigatore.
Quest’operazione va ripetuto per tutti gli irrigatori presenti in campo dopo di che l’impianto è pronto per funzionare.
A fine stagione irrigua, dopo le operazioni di raccolta del prodotto in campo viene eseguita l’operazione di interramento degli idranti.

Un operatore passa a togliere l’asta con l’irrigatore, riposiziona il tappo e spinge in basso l’idrante utilizzando un’apposita chiave.
In questo modo il terreno torna nuovamente libero e pronto per ricevere le lavorazioni necessarie.
Da oltre trent’anni l’idrante Agripop è impiegato negli impianti fissi a pioggia con grande soddisfazione da parte degli utenti che beneficiano della possibilità di lavorare il terreno in velocità e questo si inserisce ancor meglio nei contesti aziendali odierni dove le trattrici sono guidate da sistemi satellitari automatici.